Minimalismo nel design

Ti sei mai fermato a riflettere sulla potenza del minimalismo nel design? Alla sua efficacia nel colpire lo spettatore con un messaggio diretto e conciso? In caso contrario ti invito a fare un salto sul mio blog, dove analizzeremo insieme uno dei poster più iconici della storia del cinema. Quale? Scoprilo leggendo l’articolo!

Nel mio blog ho sempre parlato di guide e risorse utili, ma un articolo del genere è sempre mancato. Voglio dire, Winged Teacher è un portale dedicato alla grafica, quindi perché non parlare anche di design in generale?

Tutto è partito dalla visione casuale del poster de “Lo squalo”, che mi ha spinto ad ideare un tutorial non ancora realizzato (no, non ti dirò quale, preferisco mantenere l’effetto sorpresa 😉 ). Tuttavia, l’immagine è un tale capolavoro di narrazione visiva che ho deciso di virare rotta e scrivere un articolo al riguardo.

P.S: stavo pensando di creare una rubrica intitolata #graphicDesignInPillole dove parlare di questo affascinante mondo con articoli semplici e concisi. Testi brevi e di facile comprensione, senza troppi termini tecnici, per coinvolgere chiunque. Che ne pensi di questa idea? Fammelo sapere con un commento!

Com’è nato il poster de “Lo squalo”?

La realizzazione del poster del noto film fu commissionata all’illustratore Roger Kastel, che dovette operare in base alle direttive dei produttori Richard D. Zanuck e David Brown.

Uno squalo, una nuotatrice e qualche indicazione sulla locazione: questi gli elementi base su cui Kastel avrebbe dovuto lavorare. In più, una buona fonte d’ispirazione venne dalla copertina del romanzo che ispirò la pellicola, ovvero “Jaws” di Peter Benchley.

Copertina del libro "Jaws" di Peter Benchley.
La copertina del libro “Jaws” di Peter Benchley.

Fondamentale ad ogni modo l’accesso ad alcune delle prime foto del film e la visione di una versione preliminare della pellicola. Questo consentì infatti all’artista di farsi un’idea su tono e stile visivo dell’opera.

La creazione del poster

Com’è facile immaginare, Kastel buttò giù vari concept prima di arrivare all’immagine finale.

Uno dei concept del poster de "Lo squalo"
Uno dei primi concept del poster.

Alla fine comunque optò per la composizione minimalista che tutti conosciamo, che probabilmente contribuì in maniera non indifferente al successo del film. Pensa che alla sua uscita nel giugno del 1975 furono oltre 67 milioni le persone che andarono a vederlo in America, rendendolo ciò che viene considerato il primo kolossal estivo.

Ciò che adoro di questo poster è il fatto che combini fotografia e illustrazione.

Kastel assunse infatti una modella, l’allora 24enne Allison Maher, che posò come nuotatrice. Per il resto prese ispirazione da varie fonti come foto e illustrazioni di squali dalla National Geographic, oltre ad usare come riferimento foto di tassidermia.

Il minimalismo nel design: la scelta vincente di Kastel

La composizione minimalista, pulita e ordinata, fanno del poster de “Lo squalo” un esempio vincente di minimalismo nel design.

Pochi elementi ben distribuiti e una palette di colori ridotta bastarono per adempiere allo scopo: mandare al cinema il maggior numero di persone possibile.

Analizziamo ora insieme come l’opera di Kastel riesce a bloccare lo spettatore guidandone sapientemente lo sguardo fra i vari elementi:

Minimalismo nel design: analisi del poster de "Lo squalo"
  1. Il grosso titolo in maiuscolo è il primo elemento che cattura la nostra attenzione, con il colore rosso che crea un contrasto cromatico perfetto col bianco dello sfondo. Non so tu, ma io già sento odore di sangue nell’aria…
  2. Il nostro sguardo non può fare altro che procedere soffermandosi sulla figura della nuotatrice, la cui posa fu studiata attentamente dall’artista per massimizzare il senso di tensione. L’immagine riflette una scena realmente esistente nel film, dove una donna nuda si gode un bagno notturno. Se Kastel l’avesse riprodotta fedelmente, il poster non avrebbe avuto lo stesso effetto. La scelta di uno sfondo bianco al posto di uno scuro è stata ottima: il titolo rosso spicca meravigliosamente, mentre la posa della nuotatrice è ben visibile trasmettendo tensione e dinamicità.
  3. Arriva il momento del cosiddetto spazio bianco, ovvero uno spazio che non è riempito da nessun elemento. Nella grafica viene considerato esso stesso un elemento e di conseguenza parte integrante del design. Ricorda, nessun bravo designer riempie ogni singolo pollice quadrato! I nostri occhi dunque respirano, per poi muoversi inevitabilmente verso il basso…
  4. Ed eccolo qui il nostro simpatico amico protagonista indiscusso del poster! Quei denti aguzzi non sembrano promettere niente di buono, e le bolle disegnate da Kastel accentuano il senso di salita verso l’alto contribuendo all’atmosfera di pericolo e terrore. Wow!
  5. Adesso che non c’è più niente da dare in pasto al nostro sguardo indagatore, è ora di tornare verso l’alto. Il titolo grande e sanguinoso richiama infatti la nostra attenzione… e noi ci sentiamo richiamati dal cinema più vicino in città! Bè, se fossimo nel 1975 insomma…

La semplicità come chiave del successo

Il poster di Kastel è considerato uno dei più iconici della storia del cinema. È stato riprodotto, parodiato e onorato innumerevoli volte, e la sua influenza è visibile in molti altri poster cinematografici che hanno tentato di riprodurne il senso di tensione e suspense.

L'influenza del lavoro di Kastel in altre locandine cinematografiche
L’influenza del poster de “Lo squalo” in altre locandine cinematografiche.

Il poster de “Lo squalo” testimonia quanto il minimalismo nel design possa essere incredibilmente potente ed efficace.

Il minimalismo però, non significa facilità di esecuzione. Composizione basica non è infatti sinonimo di “semplice da realizzare”. Pensa ad un logo ad esempio: una singola immagine statica che deve saper racchiudere storia, valori e missione di un brand nella maniera più diretta ed elementare possibile. Una bella sfida no?

Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione tanti mezzi per lanciare un messaggio, ma resta il fatto che dobbiamo farlo nella maniera più rapida possibile. La semplicità, in questo, funziona bene.

Oggigiorno viviamo in una società frenetica dove siamo continuamente distratti da app, video, mail etc. In più, veniamo costantemente bombardati da materiale pubblicitario di ogni tipo. Va da sé che catturare l’attenzione di un potenziale cliente diventa difficile e bisogna farlo entro un tempo limitato, prima che quella persona perda interesse e passi oltre.

Sapevi che la nostra soglia di attenzione è di soli 8 secondi? Colpa di un eccessivo utilizzo della tecnologia a quanto pare, di quella caterva di immagini, notifiche e messaggi che siti e app ci vomitano addosso ogni giorno.

Dunque, se questa è la situazione, meglio puntare sull’immediatezza no? Un testo conciso, un video brevissimo, un’immagine impattante. Ecco che la semplicità diventa una preziosa alleata di venditori e imprenditori.

Il poster di Kastel non spiega la trama del film, ma lancia un singolo e potente messaggio: film con grosso e spaventoso squalo mangia uomini. Se ti piace il genere, allora è la pellicola che fa per te.

Minimalismo nel design

Creare immagini col potere di bloccare, è questo che il poster di Kastel ci insegna.

Conclusioni

Oggi abbiamo analizzato insieme uno dei poster cinematografici più iconici di sempre, uno straordinario esempio di narrazione visiva che fa un uso ottimale di composizione e colori.

Kastel è riuscito ad incarnare l’essenza del film con una singola e potente immagine, trasmettendo quel senso di terrore e impotenza che chiunque proverebbe al posto di quella povera nuotatrice… È il trionfo del minimalismo nel design, della composizione semplice ma efficace.

Spero che l’articolo di oggi ti sia piaciuto e che ti abbia coinvolto in un’analisi che personalmente reputo molto interessante. Oggi abbiamo infiniti mezzi per comunicare un messaggio, ma “più” è sempre sinonimo di “meglio”? Forse sì, ma dobbiamo pur sempre catturare l’attenzione con poche informazioni.

Se hai apprezzato il mio lavoro ti invito a condividerlo dove ti pare e piace, così che il mio piccolo blog possa ricevere un po’ di visibilità in più. Sai, lui è come un pesciolino nell’oceano, proprio come quello in cui nuota la mostruosa creatura di Spielberg!

E tu? Che ne pensi del minimalismo nel design? Qual è la tua opinione in merito al poster de “Lo squalo”? Fammelo sapere con un commento! Mi raccomando, io ci tengo 😉

Al prossimo articolo, ciao!

Credits

L’immagine in evidenza è stata realizzata con PixTeller

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